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Forse non tutti lo sanno ma non vivo al mare. Abito in collina, tra le Langhe e il Roero, sul cucuzzolo, circondata da campi e prati.
Non amo particolarmente l’autunno, mi rattristisce sempre un po’. Non fraintendete, rimango affascinata dalla metamorfosi che compie la natura, tra colori rossicci, melograni e uve… Tuttavia tutto per me assume un’aria di lontana malinconia. Spleen.
L’aria qui da me sa di terra bagnata e di foglie calpestate. Umidiccia e grigiastra si attacca alla pelle, e pian piano ti arrossa il naso e le orecchie. Si sentono sempre trattori andare avanti e indietro tra vigne e campi… “Carlo, anduma?”, un contadino urla per sovrastare il borbottio del motore. Si fa sera.
I cani abbaiano lontani a chi di tanto in tanto passa in macchina o in bici.
Fuori dalla finestra, Tordi e Merli si affrettano al nido. Ormai fa buio in fretta e in controluce sul cielo purpureo si vedono già le ratavuloire.
Fra poco sarà ora di cena, e nel mentre che le ultime pietanze si scaldano in forno, vago libera per la stanza attratta verso i miei amati sassi.
Con le lancette che assopite si ricorrono in un vortice infinito, mi lascio muovere la mano dall’intuito verso i barattoli nascosti e un po’ impolverati.
L’etichetta dice “bottoni”. (Chiamo così tutti i sassi che trovo carini ma non bellissimi, quelli che non utilizzo per la gioielleria ma come fermagli per i miei astucci.)
Li verso rumorosamente sul piano in legno. È un vecchio bancone da falegname, segnato dal tempo e dal lavoro, ma molto robusto, come li facevano una volta.
Con la mano li allargo e distrattamente inizio a giocarci con le dita, come un bimbo alla ricerca della caramella più succulenta.
“Ma che bello questo!” Chissà perché al tempo lo misi in quel barattolo…
“Anche questo è carino!” Sembra un cioccolatino, color nocciola con delle strisce qualche tono più chiare e qualche tono più scure… Ovalino e ben smussato.
I miei occhi si muovo velocemente e come puntini che si uniscono con un’unica linea a formare un disegno, eccola! La nuova collezione!
Bizzarro come priorità e prospettiva cambino così in fretta. Ciò che un tempo passava indifferente davanti ai miei occhi, oggi si rivela un tesoro prezioso, il tassello mancante, la chiave di volta, la pietra miliare, se vi va di giocare con le parole.
Rivaluterò le miei scelte, come possibilità a nuovi percorsi.