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La mia ispirazione
Cosa ti ispira di più?
Spesso mi viene domandato quale sia stata la scintilla, l’ispirazione che ha dato vita ai miei gioielli.
La verità è che non lo so, perché non credo esista una risposta letterale.
È sempre stata lì, un bocciolo nei miei pensieri che pian piano cresceva maturando nel frutto succoso, col quale ho saputo saziare la mia fame di condivisione.
Chi dipinge, modella, fotografa, scrive, compone o crea lo sa. Sono sensazioni innate, che ci accompagnano da sempre nel nostro quotidiano, nella naturalezza delle gesta spontanee.
Un soffio offerto dal principio, un dono dato come guida verso la nostra integrità.
Io lo faccio perché mi è naturale farlo, mi rende felice. È una conseguenza al mio essere viva.
Immaginate di vivere in un quadro, il vostro quadro, dove ogni cosa attorno a voi è arte… percepite la Bellezza in ogni sua essenza e non potrebbe essere altrimenti. Si vive leggiadri con l’anima a mezz’aria sospesa al filo della gratificazione.
Per alcuni questo percorso è manifesto sin dagli albori delle proprie volontà.
Altri invece devono prima affrontare la selva delle proprie incertezze, smarriti tra desideri e avversità, cechi e dubbiosi della propria unicità, e allora, come Dante, percorrono un lungo viaggio per riuscire a godere della beatitudine dell’ispirazione.
La strada per me è risultata limpida fin dal principio. L’attrazione che provavo per i sassi era tale da legarmici già da bambina.
Ricordo l’emozione del primo giorno di mare dell’anno durante le vacanze estive. Frenesia, entusiasmo, spensieratezza. La gioia, la felicità nella sua forma più pura.
Scendevo dalla macchina dopo un paio d’ore di viaggio e quel profumo nell’aria, salmastro e secco, mi inebriava l’anima in singhiozzi di riso e pura allegria. Chiudevo la portiera e correvo in giardino a occhi chiusi lasciandomi guidare verso casa dal profumo della bouganville e dei limoni. Un antipasto che incorniciava il dessert per me più desiderato: il mare, la spiaggia e i suoi sassi. Ed era lì, alla fine della stretta via, lo potevo vedere, lo potevo sentire e fremevo all’attimo in cui finalmente avrei potuto riviverlo, gettandomi a braccia aperte verso le sue onde.
In cameretta i barattoli pieni di sassi mi aspettavano impolverati. Dopo mesi di assenza aprirli e spargerli sulla coperta del letto era per me emozione pura, una scossa di frenesia che mi scendeva dal mio ciuffo di capelli più ribelle fino al mignolo del piede.
Magia.
Anno dopo anno, quel tesoro cresceva, e con lui i dolci ricordi delle giornate in spiaggia.
A ogni sasso, era ancorato un sorriso: il pomeriggio con la mia amichetta, il pranzo sotto l’ombrellone con la focaccia allo stracchino, il ghiacciolo alla fragola seduta sul bagnasciuga… Ricordi belli che ancora oggi mi danzano nei pensieri quando rivedo i miei vecchi barattoli, e aprendoli, sulla coperta del mio letto come facevo da bambina, li rivivo uno per uno, come si fa con un album fotografico.
Mille fuochi d’artificio esplodono nella mente, uno dopo l’altro, accompagnandomi dolcemente in un valzer di emozioni malinconiche, lieti e desiderate.
Chi non vorrebbe vivere così ogni giornata?
Sentirsi piccoli, ancora un po’, vivendo la libertà del gioco, dell’immaginazione, della meraviglia verso la vita che ci cresce accanto ogni giorno.
La decisione di crearne gioielli è venuta da sé, per necessità di portare sempre con me quei ricordi, quei sorrisi, quella gioia di bambina beata, innocente e pura.
E credo che la mia ispirazione sia questo. Una personale esistenza che mi fa vivere le giornate come se fossi avvolta da un velo di magia, che mi fa vedere e percepire le mie emozioni a colori vividi, soprattutto quando si relazionano a ciò che per me è tesoro: i sassi.
A oggi la mia linea conta tantissimi gioielli, tutti pezzi unici, ognuno dei quali ha saputo regalarmi un sorriso.
Tantissimi hanno già trovato un cuore in grado di saperli amare, altri aspettano ancora la persona giusta da far vibrare l’anima.
Un po’ come per i cristalli, anche con i sassi a volte scatta un’attrazione magica. Loro ci scelgono. Non possiamo decidere, ce ne sentiamo attratti per qualche motivo e basta, inspiegabilmente.
È una forza antica che portiamo nella nostra eredità genetica, che ci smuove le viscere e ci fa venire i brividi. È la forza silenziosa della Natura che parla una lingua globale e che lega animi e cuori di ogni persona, ricordandoci che nasciamo tutti dalla stessa terra, nutriti dalla stessa acqua, e crescendo sotto lo stesso cielo.
Un linguaggio che l’arte condivide, attraverso forme, figure, colore, suoni. Se ti attrae, ne hai bisogno, e devi semplicemente lasciarti trasportare, a occhi chiusi, guidato dal profumo della tua felicità.
Perché quando c’è ispirazione, non si ha tempo per odio, rancori e gelosia. Perché il fine di ogni cosa è sempre e solo uno: la felicità.
Riparti da te stesso e lasciati guidare dal tuo fanciullo interiore, verso la tua ispirazione, la tua felicità.
“Chi posso ispirare oggi?”
“Come posso avere più gioia?”
“Come potrebbe essere meglio di così?”
“Cosa c’è di giusto qui?”
Gio