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Caro 2022…
Benvenuto 2022.
Mi sono presa qualche giorno di riflessione prima di scriverti.
Devi sapere che il 2021 è stato un anno molto particolare… Pieno di momenti di gioia ma anche di attimi bui in cui avrei voluto mollare tutto.
A volte la strada verso il sogno non è tutta nuvole e cieli rosei… Spesso mi sono ritrovata soffocata fra sabbie mobili sociali da cui non è che uno debba necessariamente uscirne, ma la pressione diventa giorno dopo giorno talmente tanta che conviverci non è facile. Tuttavia gli ostacoli più grandi sono le immense foreste di rovi e arbusti in cui la mia mente ogni tanto si perde, e mi ritrovo immobile, imprigionata tra pensieri taglienti e dubbi che mi circondano, avvolgono, pungono e crescono sempre più fitti.
Non ti nego che per un momento volevo chiudere la Gio. Ero talmente esausta dalla continua frustrazione del dover rincorrere sempre il tempo che scorre troppo veloce, lasciandomi con progetti messi da parte per adempiere a compiti comunque non finiti, che mi concentravo solamente in cosa potevo inutilmente perfezionare nella Gio, nelle cose che non mi soddisfacevano e che dovevo terminare, al posto di godere di cosa avevo realmente fatto e di cosa la Gio era effettivamente.
La Gio nasce come un gioco, una necessità di comunicare attraverso i sassi, ricordi fanciulleschi di spensieratezza e di raccoglimento nostalgico. Nulla di più.
Ma dove mi stavo smarrendo?
Solo la sinfonia materna delle onde del mare seppe farmi ritrovare il mio sentiero, durante l’ultimo servizio fotografico che, pensa un po’, nemmeno volevo fare. Ma fu come se il mare mi stesse chiamando a sé, come se lui già sapesse il mio bisogno. E come una madre con sua figlia, mi abbracciò e mi fece respirare nuova aria.
Tutto tornò limpido. Non semplice, ma chiaro.
Capii l’eccessivo peso che stavo dando al superfluo, capii che quel buio, quella insoddisfazione non arrivava da fuori. Tutte quelle spine non le aveva messe li qualcuno. Ma io, che giorno dopo giorno le annaffiavo inconsciamente con vizi abitudinari…
“Cosa c’è di giusto qui?”
“Cos’altro è possibile?”
“Come posso avere più gioia?”
“Come potrebbe essere meglio di così?”
Io avevo a disposizione le domande giuste ma continuavo solo a pormi altri quesiti.
Ma ora no, ora i miei pensieri sono diversi da allora.
Ho capito che la piccola Gio, che seduta sul bagnasciuga con il prendisole a righe celesti e bianche, mentre giocava libera e spensierata con i sassi, era felice perché non si prendeva cura del tempo. Non aveva affanno del giocare con più impegno e con mania perché poi sarebbe arrivato il momento in cui sarebbe dovuta tornare a casa. Semplicemente giocava, godendosi il suo attimo, perché al dopo ci sarebbe stato il tempo per pensarci dopo, al momento giusto.
Perché esiste il tempo per tutto, se uno impara a prendersi il giusto tempo.
E per questo, caro 2022, durante il tempo che tu ci offri, voglio imparare a godere dei momenti singoli per quello che sono, senza appesantirmi d’incertezze future o rimpianti passati. Voglio vivere senza troppe aspettative, apprezzando ciò che ho. Voglio, come mi insegnano i miei sassi, tornare a godermi le giornate con un po’ di spensieratezza fanciullesca, con la voglia di crescere, imparare e assaporare tutto ciò che la vita sa offrirmi.
Gio